ACCENNI DI STORIA: SANTA TERESA DI GALLURA
Santa Teresa Gallura potrebbe a prima vista essere considerato un paese "giovane" visto che la sua fondazione risale ai primi dell' ottocento, per volere di Vittorio Emanuele I di Savoia; tuttavia non può dimenticarsi che quella punta estrema del nord Sardegna, tra le frastagliate scogliere di granito e le campagne di macchia mediterranea, fu abitata da antichissimi popoli fin dalla preistoria.

Il primo insediamento nella zona risale infatti al periodo nuragico ( 4000 a.C) del quale è possibile trovarne traccia presso alcuni siti archeologici che si trovano nelle immediante vicinanze del centro abitato.

Durante il dominio romano della Sardegna esistevano nella zona due centri abitati: Longonis e Tibula.
Il primo, che sorgeva sulla sponda sinistra dell ' attuale porto, era un borgo di pescatori.
Nel Medioevo, nel periodo delle Repubbliche marinare fu fondato dai Pisani il borgo di Longonsardo con la finalità di costituire un avanposto strategico ad appena 11 miglia dalla Corsica allora dominata da Genova, acerrima rivale di Pisa.
L' importanza di Longonsardo crebbe in modo considerevole nel XIII° e XIV° secolo tanto che diventò uno degli unici quattro porti della Sardegna assieme a Cagliari, Porto Torres ed Alghero, in cui era consentito imbarcare o sbarcare merci.
Nel 1384 Eleonora d' Arborea vi fece costruire un castello (del quale purtroppo oggi non ne rimane quasi più traccia), il quale venne poi nel 1420 distrutto dai genovesi, i quali ordinarono anche lo spopolamento della zona, che divenne così rifugio di banditi e pirati per i successivi due secoli.
La zona fu dunque abitata per oltre un secolo solamente dalle guarnigioni dei soldati, dapprima spagnoli ed infine piemontesi, non essendo stato, il borgo, più ricostruito in seguito allo spopolamento voluto dai genovesi.

La rinascita del borgo avviene nel 1808.
A capo della guarnigione piemontese, che stanziava nella torre, fu assegnato come comandante Francesco Maria Magnon il quale si rese conto che per eliminare l' atavico problema del contrabbando non era sufficiente un unico ed isolato punto di controllo seppur militare, ma era necessario ripopolare il territorio.
Grazie alla sua insistenza, il re Vittorio Emanuele I emanò un decreto con il quale statuì la nascita di Santa Teresa (in onore della santa patrona della regina Teresa) delimitandone i confini territoriali.
Il re non si limitò a questo, ma volle egli stesso disegnare la pianta della città.
Per incentivare l' afflusso dei coloni nel paese vi furono notevoli agevolazioni tra cui la possibilità di ottenere gratuitamente appezzamenti di terreno.