INFO TURISTICHE

IL CILENTO

Una terra magica e dalla lunga e gloriosa storia: abitato ininterrottamente fin dal Paleolitico, ovvero 500.000 anni fa, il Cilento ha offerto l’ambientazione a molti miti greci e romani, a partire da quello dell’isola delle Sirene nella quale si imbatteva Ulisse nell’Odissea e per la quale la tradizione vuole che Omero si fosse ispirato ad un’isoletta di fronte a Punta Licosa.
Per non parlare del mito di Palinuro, il nocchiero di Enea che ha dato il nome al Capo Palinuro o del mito di Giasone e degli Argonauti che chiesero la protezione alla dea Era nel Santuario a lei dedicato alla foce del fiume Stele.

Miti e leggende a parte, è certo che il Cilento, attraverso i secoli, fu la culla di civiltà e di tradizioni, un’importante crocevia di scambi commerciali, la sede di importanti centri di studi e il testimone di avvenimenti che hanno cambiato il corso della Storia.
E oggi questo tratto montuoso di Campania che si stende tra i golfi di Salerno e di Policastro e tra i monti Alburni e il Vallo di Diano, si presenta al visitatore come un luogo di grandi suggestioni, in cui il paesaggio muta costantemente tra i colori delle spiagge e delle scogliere, il verde degli ulivi e della macchia, il bianco dei piccoli borghi incastonati nelle valli.
Parte di questo meraviglioso territorio è oggi protetto grazie all’istituzione del Parco Nazionale del Cilento, oltre 100.000 ettari dalla costa tirrenica fino ai piedi dell\'Appennino campano–lucano, con una vegetazione costituita da circa 1800 specie diverse di piante autoctone spontanee, una grande varietà di animali molti dei quali in via di estinzione, numerosi borghi da scoprire e i siti archeologici di fama mondiale di Paestum e Velia.

Di seguito, alcuni itinerari consigliati:

Paestum e la piana del Sele
L’itinerario comprende le visite a Paestum, Capaccio, Albanella, Altavilla Silentina, Giungano e Trentinara che nel complesso formano una delle più importanti testimonianze della Magna Grecia. Alcuni dei luoghi compresi nell’itinerario, oltre all’area archeologica di Paestum e dell’Oasi di Torre di Mare sempre nell’antica città di origine greca, sono il Castello di Capaccio Vecchio, il Santuario della Madonna del Granato e il centro storico di Albanella, presso la quale c’è anche da visitare l’oasi WWF del Bosco Camerine.

Da Agropoli ad Acciaroli
…passando per S. Maria e S. Marco di Castellabate ed Agnone. Ad Agropoli gli amanti delle coste saranno incantati dalla bellezza del mare che si incunea nella Baia di Trentova, ma anche il centro storico della cittadina vale una visita, magari nel periodo natalizio quando si ripete la tradizione del “Presepe Vivente”. A S. Maria di Castellabate c’è un interessante Antiquarium Comunale che conserva i tanti ritrovamenti archeologici effettuati nella zona, a Castellabate c’è l’imponente castello che domina su un suggestivo centro storico e una bella Basilica romanica. Alla bella cittadina marinara di Acciaroli sembra che si sia ispirato il grande scrittore Ernst Hemingway per il suo capolavoro “Il vecchio e il mare”.

Chora Velina
La zona del Cilento che comprende le località di Pioppi, Casal Velino, la Foce dell’Alento, Velia ed Ascea è ricca di storia e di cultura: qui sono nate la filosofia eleatica e la scuola medica salernitana oltre ad usi e costumi che si tramandano da secoli. Da non perdere l’Area archeologica di Velia, città della Magna Grecia fondata dai Focesi a metà del VI secolo a.C. che ospitò i filosofi Parmenide e Zenone, fu meta di soggiorno di Orazio e Cicerone e che poi fu distrutta dai Saraceni fra l’VIII e il IX secolo d. C. Importanti anche le tradizioni enogastronomiche: proprio in questi luoghi Keys ha studiato e formulato i fondamenti della Dieta mediterranea.

Il Golfo di Policastro
Un gruppo di piccoli centri di mare che si avvicendano in una insenatura celebre anche perché qui Carlo Pisacane tentò invano di coinvolgere la popolazione a ribellarsi contro i Borboni (“eran trecento, erano giovani e forti…”). A Sapri, i resti archeologici risalgono addirittura al Paleolitico medio, ma esistono anche materiali che documentano l’insediamento all’epoca del Bronzo; più significative, comunque, le tracce dell’occupazione romana della città. Da visitare, a S.Marina, il Museo Diocesano di Policastro Bussentino, con esposte opere d’arte sacra di pregevole fattura e alto valore storico ed artistico.